dr.francesco pensato

Symbolisms Terza PARTE

Interpretazione storico-esoterica del Simbolismo nell'Arte Pittorica di :

NICOLAS POUSSIN

Nicolas Poussin

La misteriosa storia dell’uomo dalla Maschera di Ferro

Ho reso a Monsieur Nicolas Poussin la lettera che gli avete fatto onore scrivere ed egli ha dimostrato tutta la gioia immaginabile.

Non potete credere con quali premure Monsieur Nicolas Poussin si adopera al servizio , l’affezione con cui se ne carica, il merito e la probita’che apporta ad ogni cosa.

Egli ed io abbiamo preogettato certe cose sulle quali potro’ intrattenervi a fondo tra poco, per le quali noi otterremo da Monsieur Poussin dei vantaggi che i Re si darebbero molta pena di conoscere e che dopo di lui nessuno scoprira’ nei secoli futuri; e soprattutto cio’ non causera’ grandi costi e potra’ tornare profitto, dato che sono cose cosi’ difficili da trovare , che nessuno al mondo puo’avere in modo cosi’ rapido una fortuna piu’ grande , ne simile…

La vicenda dell’uomo della maschera di ferro fece sgorgare fiumi di inchiosto nel 1700 , trattata anche dallo scrittore Alexandre Dumas , che racconta l’infelice storia di un misterioso prigioniero mascherato trattenuto nel piu’ grande segreto dal Re sole o Luigi XIV.

In realta’ tale romanzo e’ ispirato ad una storia vera , molto inquietante , che interesso’ anche Voltaire, che cerco’ nel corso della sua vita di riuscire a svelarne le trame.

Voltaire si poneva alcuni quesiti fondamentali e cioe’ :

Perche’ nessuno poteva vedere il suo volto? Perche’ affannarsi a nasconderlo per circa trent’anni ?

Voltaire giunse alla conclusione che si trattava di un volto alquanto noto che il re non voleva svelare, perche’ a lui molto somigliante, come un suo fratello gemello , conclusione a cui si ispiro’ anche Dumas. Pero’ molti punti storici non quadrano ed il segreto di stato sembrerebbe avere altri retroscena.

Partiamo dunque da una importante dichiarazione , che Voltaire non poteva conoscere.

Si tratta del rapporto scritto da Du Junca , luogotenente del Re e carceriere della Bastiglia, all’epoca in cui il prigionero vi era rinchiuso:

Giovedi’ 18 settembre alle tre del pomeriggio e’ arrivato il signor De Saint Mars, nuovo governatore della Bastiglia , proveniente dal governatorato delle isole di Santa Margherita e Honorat, portando con se in una lettiga un vecchio prigioniero, che egli costodiva gia’ a Pinerolo. Questo prigioniero e’ sempre mascherato e nessuno ne conosce il nome e fu’ alloggiato in una stanza , precedentemente ben ammobiliata nella torre della Baziniere. L’ordine in tal senso era stato conferito dal signor De Saint Mars che aveva deciso che il prigioniero doveva essere servito con cura ……….

Quindi il prigioniero affidato dal Re al governatore De Saint Mars, si trovava sotto la sua custodia sin da quando egli era governatore a Pinerolo.

Da cio’ si deduce che l’uomo mascherato era scomparso dalla scena ben venti anni prima dalla data indicata da Voltaire.

Infatti De Saint Mars era statogovernatore :

dal 1664 al 1681 a Pinerolo

dal 1681 al 1688 a Exile

dal 1689 al 1698 a Santa Margherita

dal 1698 al 1704 alla Bastiglia.

Andiamo oltre con il raccorto di Du Junca , il carceriere della Bastiglia.

IL lunedi’ 19 novembre 1703 questo prigioniero mascherato , che il governatore De Saint Mars ha portato con se dalle isole di Santa Margherita , da lungo tempo recluso, all’uscita dalla messa ha avuto un malore ed e’ morto……Il detenuto e’ stato seppellito il giorno 20, ed il signor Rosarges ( domestico ) ed il dottor Reil, hanno firmato il registro indicandolo con il nome di signor De Marchiel e con l’eta’ di circa 40 anni .Il funerale e’ stato pagato 40 franchi.

Come abbiamo visto il prigioniero aveva alle spalle molti anni di reclusione da Pinerolo alla Bastiglia e’ quindi molto improbabile che avesse al momento della morte circa 40 anni, poiche’ si deduce che il detenuto abbia subito un periodo di detenzione di circa 30 anni.

E’ alquanto inverosimile l’ipotesi che l’uomo mascherato fosse un gemello del Re Luigi XIV.

In quell’epoca, infatti, la nascita ed il momento del parto di un’erede al trono era un’evento di grande risonanza popolare, a cui i sudditi partecipavano in prima persona, affollandosi nella stanza della Regina. Esistono numerose cronache dell’epoca che testimoniano tali episodi, nei quali la folla si accalcava sino al letto della partoriente.

Sarebbe stato quasi impossibile con tali usanze , nascondere all’atto della nascita uno dei due gemelli !!

Quindi chi potrebbe essere quest’uomo tanto famoso da recludere per trentanni con una maschera di ferro, durante gli spostamenti esterni ed una maschera di velluto nella sua cella, evitando accuratamente che nessuno lo riconoscesse ?

In quegli anni in verita’ un’episodio di notevole importanza, conclusosi con un clamoroso arresto ed una misteriosa , riguardo’ Nicolas Fouquet,” Sovraintendente alle Finanze “.

Nicolas Fouquet

Nicolas Fouquet era figlio del consigliere del Parlamento di Rennes e Parigi, la cui madre Marie De Maupeu apparteneva ad una delle famiglie piu’ importanti di Francia.

Nicolas aveva studiato presso i Gesuiti, era di bell’aspetto di grande cultura , attratto dall’arte e dalle feste.

Gia’ all’eta’ di 16 anni il Cardinale Richelieu lo invio’ in qualita’ di consigliere al Parlamento di Metz, ed a 27 anni divenne intendente all’armata del nord.

Alla morte del Cardinale Richelieu, passo’ al servizio del Cardinale Giulio Mazzarino, raggiungendo l’apice della sua carriera nel 1653 come ” Sovraintendente alle Finanze “, con il titolo di Monseigneur., titolo riservato ai principi.

Col tempo Nicolas Fouquet divenne uno degli uomini piu’ in vista di Francia superando in ricchezza lo stesso sovrano.

Gestiva le finanze di Mazzarino, la pensione della Regina, era il punto di riferimento finanziario di medici, artisti, accademici e del parlamento.

La sua fulminante carriera genero’ numerose invidie , in particolare quella di Jean Baptiste Colbert , l’uomo che non rideva mai che gli invidiava il successo a tal punto da denigrarne continuamente l’operato agli occhi del Mazzarino e dello stesso sovrano.

Fin quando nel 1657 il Cardinale Mazzarino incarico Colbert di rivolgersi a Fouquet per farsi rimborsare un’ingente somma di danaro, prestata allo stato. La cifra era enorme ed il sovraintendente cerco’ un compromesso che il Cardinale rifiuto’.

A tale rifiuto Nicolas Fouquet rispose ufficialmente con un’atto di indignazione , di cui si penti’ amaramente, a seguito del quale il Mazzarino gli tolse il saluto ,ed il sovrintendente inizio’ a temere una ritorsione.

In quei giorni Nicolas Fouquet si ammalo’ di malaria e tra le mura del suo studio nella villa di San Mande’ , inizio’ a preparare un piano di difesa che nascose dietro ad uno specchio,qualora si avverasse quella ritorsione che era nell’aria, sancendo pero’ con quell’atto la propria fine….

Il 27 agosto 1661 , luigi XIV , che da tempo aveva iniziato a dare credito alle calunnie del Colbert , decise l’arresto del sovraintendente.

Il Re agi’ rapidamente poiche’ temeva Fouquet e voleva scongiurare una sua eventuale alleanza con qualche foza Bretone , dove egli era molto popolare, e dove possedeva una flotta evitando cosi’ che organizzasse una guerra di ribbellione.

Il 4 settembre il sovrano ordino’a D’Artagnan di arrestare Nicolas Fouquet, che dopo averlo ascoltato gli chiese pero’ un’ordine per iscritto data la statura del personaggio.

Il 5 settembre 1661 alle 7 del mattino D’Artagnan accompagnato da 5 moschettieri arresto’ il sovraintendente nella piazza principale di Nantes, che non oppose alcuna resistenta e fu’ condotto in carrozza a Pinerolo.

Il perche’ di tale atteggiamento da parte di Nicolas Fouquet, puo’ essere interpretato in due modi distinti, o perche’ era tranquillo, poiche’ come pare avesse avuto rassicurazioni dal Re in persona , che era il Colbert di li’ a poco ad essere arrestato per le sue infamie, o per perche’ il Fouquet essendo a conoscenza di molti segreti ‘ non immagginava un tale epilogo.

Nella villa di San Mande’,gli uomini di Colbert trovarono dietro lo specchio il piano del Fouquet, che valse al sovraintendente l’accusa di “Alto tradimento e malversazioni nei confronti dello stato”.

Durante il processo Nicolas Fouquet si difese da solo, da brillante avvocato quale era, e si narra che accenno’ piu’ volte ad un ” SEGRETO” ed a qualcosa di una estrema importanza , di cui doveva riferire personalmente con il Re.

Il Sovrano ufficialmente non volle ascoltarlo ed il sovraintendente fu’ condannato alla perdita di tutti i beni ed all’esilio.

Nel dicembre del 1664, Luigi XIV , che solitamente interveniva per ridurre la pena di un’imputato chiese per Nicolas Fouquet l’opposto e cioe’ il carcere a vita , creando un’episodio isolato nella storia .

Ma a che segreto alludeva Fouquet , di cosa voleva parlare di tanto importante personalmente con il Re e perche’ mai il Re tramuto’ la sua pena col carcere a vita ?

Nel 1673 si verifico’ un’episodio che ci puo’ aiutare a comprendere qualcosa in piu’.

Fouquet affermava di essere in possesso di rivelazioni importantissime e chiese ancorae piu’ volte di incontrare il Re .

Gli fu’ accordata la richiesta che sarebbe dovuta essere presentata pero’ per iscritto e Fouquet si accinse a scrivere subito due ” Memoires”, che furono spedite a Parigi , lette, e rimandate al mittente.

Dinanzi a lui pero’ furono bruciate , riferendogli che esse non furono mai mostrate al monarca.

E’ altresi’ verosimile l’ipotesi che esse furono lette , ma Luigi XIV non riuscendo a criptarle invio’ un messaggio al mittente di chiara sfida.

Nel 1678, la corrispondenza con la sua famiglia si infitti’ ,anche per intercessione della maitressa del Re , che organizzo’ perfino un viaggio nel 1679 ,affinche’ la famiglia di Fouquet riabbracciasse il detenuto. Nello stesso anno fu’ assegnato a Fouquet il misterioso signor Dauger come domestico

Ufficialmemte il Re sembrava quasi volesse concedere la liberta’, ma all’improvviso e misteriosamente Nicolas Fouquet mori’ , era il 23 marzo 1680.

E’ molto interessante a questo punto citare una testimonianza di uno storico francesce Abbe’ Papon che era di casa nell’oratorio della chiesa di Saint Sulpice, la sede di un’ordine chiamato : Compagnie du Saint Sacrament .

Egli scrisse che il mese prima dello stesso anno della morte di Fouquet , un suo valletto chiamato La Rivier, mori’ e fu’ sepolto nel cimitero della fortezza di Pinerolo.

Tre erano gli uomini che vivevano nella fortezza : Fouquet, Dauger ed il valletto La Rivier.

Uno dei tre’ mori’ nel febbraio 1680 ( un mese prima di Fouquet) e gli altri due in vita furono trasferiti a Exile.

Ma da molte testimonianze storiche , e’ certo che il valletto La rivier mori’ in seguito ad Exile .

Quindi chi mori’ a Pinerolo fu’ il misterioso Dauger.

Tutto fa’ pensare quindi che Fouquet non mori’ il 23 marzo 1680, ma fu’ dichiarato morto il 23 marzo 1680 prendendo il posto di Dauger, che invece mori’ il mese prima cioe’ nel febbraio 1980.

E’ questo il motivo percui quando il detenuto fu’ tradotto a Santa Margherita , si continuo’ a chiamarlo l’uomo dalla maschera di ferro, che registrarono con il nome di La Tour.

Se fosse morto veramente il 23 marzo 1680, perche’ le suppliche al Re per la sua liberazione continuarono da parte della famiglia ,anche dopo la morte ufficiale , sapevano forse della verita, cioe’ che Fouquet non era morto ?

Nel 1681 a Pinerolo comparve quindi ufficialmente l’uomo dalla maschera di ferro o il vecchio prigioniero, e Dauger scomparve per sempre dai documenti ufficiali.

La teoria del segreto in possesso di Nicolas Fouquet fu’ il motivo per il quale molto probabilmente si senti’ sempre al sicuro e del resto se Luigi XIV avesse voluto accedere a tale segreto, aveva solo l’alternativa di mantenerlo in vita non ucciderlo, sperando prima o poi di venirne in possesso.

Ma qual’era il segreto che con tanta risolutezza il Re voleva conoscere , magari mediante la costante e giornaliera opera del suo carceriere il governatore De Saint Mars

Diciamo subito pro’ che tale mistero non e’ stato mai svelato.

Cio’ a cui possiamo affidarci , con un buon intuito, e’ cercare di comprendere il perche’ di tante correlazioni e coincidenze che vedono coinvolti monarchi , nobili, papi, artisti, religiosi, ordini cavallereschi…ad una terra ricca di bellezza e misteri : La Linguadoca

La compagnie du Saint Sacrement

Questa compagnia od ordine fu’ fondata nel 1630 a Coquillere’ a Parigi e poi spostata a San Sulpice, con varie succursali sparse per l’intera Francia

Vi appartenevano illustri personaggi , nobili, religiosi ed artisti, che si ritiene rappresentasse un polo di forza ed una sorta di potere Anti-Cattolico.

Diversi membri della famiglia di Nicolas Fouquet vi appartenevano: La madre , il fratello Charles, il fratello piu’ giovane Louis, e due ecclesiatici di famiglia.

Lo stesso Fouquet aveva in passato piu’ volte appoggiato e stretto forti legami di amicizia con i suoi menbri.

Si ritiene infatti che fu’ proprio La compagnie du Saint Sacrement, ad organizzare un tentativo fallito di evasione dello stesso sovraintendente .

Ma il rapporto piu’ stretto ed interessante , forse una chiave del mistero , era quello tra Fouquet ed un pittore molto famoso dell’epoca, Nicolas Poussin, che viveva a Roma, ed era i membro della ompagnie du Saint Sacrement.

Fu’ Poussin che in quegli anni dipinse il famoso quadro , Les Bergers d’Arcade ,che racchiuderebbe per alcuni studiosi preziosi indizi sul segreto dei templari .


Nicolas Poussin : Les Bergers d’Arcade

Questo quadro rappresenta, tre pastori ed una misteriosa donna, in prossimitia’ di un seporlco dove e’ scritta la famosa frase ” Et in Arcadia Ego “

Va’ ricordato che Fouquet si interessava di alchimia ed esoterismo nonche’ di filosofia ermetica , e nella sua villa di Saind Mande’ aveva un suo personale laboratorio, spesso visitato dalla regina Cristina di Svezia , sua personale amica, con cui condivideva questi interessi.

Fu’ proprio alla morte della regina Cristina di Svezia che il suo gruppo di amici fondo’ a Roma : L’accademia d’Arcadia .

Nel 1656 Luis Fouquet , fratello di Nicolas, scrisse a quest’ultimo una lettera, chiaramente in codice , che faceva riferimento ad un messaglio che avrebbe consegnato a Roma a Nicolas Poussin per suo conto .

E’ di estrema importanza tale missiva inquanto fa’ chiaro riferimento ad un misterioso segreto :

Ho reso a Monsieur Nicolas Poussin la lettera che gli avete fatto onore scrivere ed egli ha dimostrato tutta la gioia immaginabile.

Non potete credere con quali premure Monsieur Nicolas Poussin si adopera al servizio , l’affezione con cui se ne carica, il merito e la probita’che apporta ad ogni cosa.

Egli ed io abbiamo preogettato certe cose sulle quali potro’ intrattenervi a fondo tra poco, per le quali noi otterremo da Monsieur Poussin dei vantaggi che i Re si darebbero molta pena di conoscere e che dopo di lui nessuno scoprira’ nei secoli futuri; e soprattutto cio’ non causera’ grandi costi e potra’ tornare profitto, dato che sono cose cosi’ difficili da trovare , che nessuno al mondo puo’avere in modo cosi’ rapido una fortuna piu’ grande , ne simile……………………………

Riferimenti bibliografici


2. Kurt Rudolph, "Mandean Sources», in Foester (a cura di), Gnosis, voI. 2.
La Drower, in The Mandean.~ of Iraq and Iran (p. 14),
4.Drowe1,p.I00. -
5. Rudolph, Mandeai.sm, p. 3.
6. Schonfield, The Pentecost Revolution, p. 284. ..
7. Yamauchi, pp. 135-140.
8. Drower, p. 264.
9. lbid., p. 3.
10M. Lidzbarski, Das Johannesbuch der Mandiier (2 volumi, Gieben, 1905 e 1915).
11. In un inno manicheo del IV secolo (cfr. Haskinshp. 52.
12. Rudolph, "Mandean Sources», p. 398.
13. Citato in Drower, p. 9.
14. Citato in Rudolph, p. 299.
1.5. Citato in ibid., p. 300.
16. Sezioni 33-35 di Sidra d'Yahia.
17. Cfr. illustrazione IV in Rudolph, Mandaeism.
18. Drower,p. 3; Yamallchi,p. 80.
19. Mead. The Gnostic John 1he Baptizer, p. 16.
20. Gaster, The Dead Sea Scrip1ures, pp. 21-22.
21. Cfr. Man. Myth and Magic, n. 43, p. 1213; Riffard, Dictionnaire dell'esoterisme, pp. 154 e 294.
22.Lindsay,p.I72.
23. Rudolph, «Mandean Sources", p. 126.
24. Yamauchi, p. 24.
25. Ibid., p. 126.
26. Citato in ibid., p. 30.
27. Ibid.,p.35.
28. Ibl .,p. 176 .,;
29. Rudolph, Mandaeism, p. 3. ~
30. Schonfield, The Passover Plot, p. 208. c~
31. Yamauchi,p.29. ;f
32. Walter N. Birks, «A Personal Reminiscence" (epilogo a Birks e Gilbert, The Treasure of Montsegur).
33. Ibid., p. 154.